The Europe's Become / Il divenire dell'Europa, Gangemi, Roma 2013

Autori / Authors: Serena Angioli, Maria Angela Fala', Ruggero Lenci, Paolo Palomba, Claudio Strinati



 

Prefazione
I progetti del concorso internazionale di idee “Il Divenire dell’Europa – Idee architettoniche, creative ed artistiche per la conservazione del futuro dell’Europa” costituiscono occasione per dare nuovo orizzonte all’enigmaticità delle trasformazioni in atto – che toccano così da vicino le sensibilità dei cittadini europei – di cui il segno architettonico-paesaggistico-artistico è traccia.
L’idea del concorso è nata dall’incontro di un gruppo di amici nell’ambito dell’Associazione Atelier PAEMA – Spazio Urbano Protetto (l’Ente banditore) che ha promosso “Cinque incontri per l’Europa”, i cui temi della visibilità unitaria e simbolica dell’Europa nel mondo sono diventati principi fondativi.
Quanto sopra sarebbe dovuto avvenire non solo tramite un’idea emblematica della poliedrica cultura europea, ma anche attraverso la scelta di un luogo nel quale realizzare un’opera in un contesto paesaggistico e/o urbano in grado di sintetizzare in un segno forte i molteplici portati dei paesi Membri.
Il 21 maggio 2012 Atelier Paema, con il patrocinio dell’Ufficio di Rappresentanza della Commissione Europea in Italia, ha presentato ufficialmente il concorso nella Sala Europea delle Bandiere a Roma.
I Membri del Comitato promotore sono, oltre al sottoscritto, Serena Angioli, Giovanna Cataldo, Tommaso Grimaldi, Paolo Palomba. I Membri del Comitato scientifico sono: Achille Albonetti, Serena Angioli, Giovanni Baiocchi, Pier Virgilio Dastoli, Franco Luccichenti, Guido Napoletano, Paolo Palomba, Luisella Pavan Woolfe, Lucrezia Reichlin, Amedeo Schiattarella, Luca Zevi. La Commissione di valutazione, che ho avuto l’onore di presiedere, è così composta: Stefan Behnisch, Dennis Crompton, Gabriele Del Mese, Maria Angela Falà, Ruggero Lenci, Carme Pinós, Luigi Prestinenza Puglisi, Franco Purini, Adèle Naudé Santos, Claudio Strinati.
Le nazioni di provenienza degli iscritti sono: Belgio, Cina, Corea del Sud, Francia, Germania, Inghilterra, Iran, Islanda, Italia, Malaysia, Olanda, Portogallo, Spagna, Stati Uniti, Sudafrica.
La pubblicazione dei progetti che seguono costituisce una testimonianza degli intendimenti su esposti, oltre che un riconoscimento per quanti hanno aderito al concorso internazionale (oltre 100) e sono stati selezionati – vincitori, menzionati e altro – in quanto meritevoli di essere qui inclusi.
In ultima analisi il presente volume vuole documentare la prima tappa di un percorso che, negli auspici di quanti a vario titolo hanno contribuito all’iniziativa, ne prevede altre, tutte orientate verso il Divenire dell’Europa, attore del dialogo tra le culture del mondo.
Ruggero Lenci

Serena Angioli, Paolo Palomba
Quando c’è “presenza”, non c’è solitudine, non c’è alienazione, e l’Europa appare nel mondo come il luogo dove la vita è “diversa”. Sorprendersi talvolta è una presa di coscienza, così com’è accaduto ai fondatori di Atelier PAEMA, uno Spazio Urbano Protetto creato nel 2011 ubicato nel cuore del quartiere Monti a Roma con lo scopo di percepire, in modo attivo, il potenziale senso del divenire contenuto nella realtà in trasformazione. In questa direzione, il concorso internazionale di idee per il Divenire dell’Europa i cui esiti sono documentati nel presente catalogo, costituisce il risultato tangibile di un percorso che i suoi promotori, insieme al Comitato scientifico e alla Commissione di valutazione, hanno voluto tracciare. Si tratta di una tappa significativa, la quinta, la cui gestazione è stata preceduta da “Quattro incontri per l’Europa” che Atelier PAEMA ha promosso tra la fine del 2011 e l’inizio del 2012.
La crisi dell’Occidente, le forti oscillazioni dello spread in Italia, i temi della disoccupazione e dell’immigrazione sono solo alcuni punti rivelatori della fisiologica trasformazione di un’Europa che nei secoli ne ha viste diverse. Negli ultimi decenni, avendole attraversate e condivise, tutti ne siamo stati testimoni, e la nostra generazione, libera da conflitti europei, è sempre più consapevole dell’idea/ideale di un’Europa in divenire.
Il concorso e i suoi esiti costituiscono pertanto un luogo di dibattito aperto a tutti coloro i quali posseggono la curiosità per cogliere la natura dei processi che generano le trasformazioni in atto, in particolar modo lì dove queste sono radicate su un tessuto comune costituito da molteplici identità culturali.
I cittadini d’Europa oggi si sentono coesi in una forma interculturale, interdisciplinare, in rete, che li rende esperienziati per una visione nuova e unitaria del mondo, e ciò anche se molti di essi sono anagraficamente giovani. Le trasformazioni, in particolare quelle complesse perpetuamente attive, depositano nell’inconscio collettivo delle culture di chi le vive un sedimentato ricco e articolato, un humus che in ultima analisi arricchisce tutta l’umanità. L’esperienza del concorso indica una strada possibile, quella dell’ “agire per l’Europa”, contribuendo al flusso di un’epocale trasformazione.
I risultati hanno voluto premiare la cultura dell’arte dell’ascolto delle esigenze non solo dell’Europa ma del mondo intero, l’idea di un percorso ascensionale che l’Europa sta compiendo in uno spazio curvilineo Einsteiniano pieno di svolte e contro svolte, il tema della connessione in rete delle città europee sempre aperte allo scambio e al confronto.
Dalle altre proposte presenti nel catalogo emerge inoltre una mappatura di possibili realtà in divenire, delle quali alcuni partecipanti hanno avuto visione: un’ambasciata d’Europa a New York nei pressi delle Nazioni Unite; l’istituzione di un “occhio europeo” a Lampedusa, attento e vigile a evitare tragedie umane; la creazione di una serie di spazi dedicati alla multi-religiosità e multi-culturalità; un giardino con un viale dedicato a ogni paese europeo, ubicato a Trieste, porto storico della mittel Europa e oggi all’apice dell’ultima macroregione nata nella UE, l’Adriatico-Ionica, regione a cui si connettono altre idee progettuali qui presenti, che qualificano il divenire di città e territori, fino alla Sicilia dello Stretto, a cui si connette l’apice sud della Calabria, dove viene ubicata una “Light House”, ovvero un contributo per una economia green di qualità. Ma tante altre proposte meritevoli di attenzione andrebbero citate.
Il concorso internazionale, come recita l’art. 21 del bando, apre infine la via alla Fondazione Europea per il Divenire dell’Europa, un’occasione sincronica alla nuova stagione dei Fondi Strutturali 2014-2020 e alla Presidenza italiana della UE che avrà luogo dal giugno del 2014.
E’ tempo anche per l’Europa di sognare utopie, di esprimere/inventare una sua SIL, Saggezza Interna Lorda, che connoti una propria identità, dove tre “R”, Radici, Relazioni, Risvegli, siano i punti cardine di un possibile nuovo orizzonte che permetta a tutti di essere felici nell’Europa del divenire.

Maria Angela Fala', Ruggero Lenci, Claudio Strinati
Il Concorso internazionale d’Idee, lanciato dall’Associazione “Atelier PAEMA – Spazio Urbano Protetto” nel maggio 2012 con il patrocinio dell’Ufficio di Rappresentanza della Commissione Europea in Italia, nasce dalla condivisione di una serie di esigenze, avvertite da parte dei suoi promotori. Impegnati da lungo tempo sui temi della crescita economica e sociale, promuovendo il concorso essi si sono prefissati l’idea di ricercare nuove forme di partecipazione di quei cittadini che vedono in atto in Europa un processo irreversibile di trasformazione della società, delle città e delle diverse forme di espressione culturale delle sue identità. Un contributo, pertanto, orientato verso la realizzazione dell’Europa che vogliamo.
Molti erano i temi sui quali interrogarsi. Cosa può voler dire essere un “Attrattore-Diffusore” dell'identità europea? Cosa può proiettare nel futuro uno straordinario passato strutturato da civiltà e bellezza? Cosa può generare valori etico-estetico-culturali e costituire un polo di riferimento funzionale e simbolico? Cosa realmente rappresenta per l’Unione Europea il suo vasto patrimonio culturale? Cosa attualmente è l’Unione Europea e cosa ci auguriamo sarà domani? Come tutto ciò può essere espresso da un simbolo, da una funzione, da un luogo, da una “zolla franca”? Circa cento sono stati i progetti pervenuti, e quasi tutti hanno fornito risposte degne di nota – le più varie e in alcuni casi anche fortemente suggestive – agli interrogativi posti dal bando.
La Commissione di valutazione delle proposte ha proceduto prima eleggendo il suo presidente e segretario, quindi assegnando un punteggio a ogni progetto. La graduatoria di merito è quindi risultata dalla sommatoria dei singoli voti. Non sono stati adottati criteri di esclusione nel caso di proposte estere pervenute nei limiti della variabilità dei fusi orari. L’ampia partecipazione di giovani, studenti e neo laureati, nessuno escluso, ha inoltre garantito al concorso il raggiungimento dei propri obbiettivi prioritari: contribuire al divenire di un’Europa in continuo rinnovamento, costituita innanzi tutto da una “buona mescolanza” di giovani forze in azione, con idee non limitate ai soli cittadini dei suoi paesi Membri bensì provenienti da tutto il mondo.
Tutti i progetti mostrano – seppur alcuni in misura maggiore di altri e al di là della graduatoria di merito che segue – un notevole interesse nel dare risposta ai quesiti del bando. E’ infatti facilmente rilevabile in essi una forte determinazione legata a fattori etici e comportamentali. Troviamo l’idea della Casa comune dove si fa e si parla, del Museo che racconta la storia che ci sta a cuore, del Centro Culturale, fino ad arrivare alle forme del Santuario, della Fabbrica, dell’Accoglienza, dell’Ecologia. Riscontriamo, per lo più, concezioni ispirate al riordino del materiale esistente e all’elaborazione di segni fortissimi che collegano un sito a un altro o che restituiscono funzioni peculiari a siti ormai abbandonati.
Trapela in alcuni progetti il principio della Città dell’Arte – in un caso esplicitamente dichiarato – che unisce linguaggi e aspirazioni comuni. Significativo è il predominio di luoghi italiani. Centri importanti come Roma, Firenze, Mantova sono citati accanto a centri apparentemente minori come Lanciano, Rieti, Massa Carrara. Tutte le ubicazioni dei progetti sono europee, tranne in un caso in cui è New York a essere eletta quale sede del progetto stesso. Portogallo, Finlandia, Belgio, Olanda, Germania, Polonia, Grecia sono le nazioni per le quali alcuni progetti sono pensati. Vengono evocati insediamenti rurali, attività sportive, piattaforme su cui impiantare programmi di riscatto vitali per le nazioni, arrivando a concepire in un caso un’ipotesi sensazionale, quella di un magnete gigante che riesca a estrarre materiali dispersi nel mare.
Ma in tutte le proposte qui presentate è radicato un potente senso della realtà alieno da facili utopismi o slanci di fatto irrealizzabili sia sotto il profilo concettuale sia sotto quello tecnico. Ne scaturisce l’idea di un’Europa a misura d’uomo e a beneficio dell’uomo.
Rimandando ai progetti documentati nelle schede illustrate che seguono, dalla cui lettura sarà possibile operare una più esaustiva analisi delle effettive potenzialità in essi espresse o in nuce, qui se ne compie una sintetica descrizione mirante a estrapolarne gli obbiettivi di volta in volta prefissati e i contesti nei quali si collocano.
La proposta di Jakub Wachocki è ubicata a Maastricht e mira a promuovere un luogo di consapevolezza culturale e interazione. L'area si trova sulla riva di un piccolo lago situato a 3 km a sud del centro città, di fronte a una piccola isola esistente fatta di soli alberi che ha la forma di un orecchio, qui denominato "L'orecchio d'Europa". La proposta dà vita a un Centro multimediale e Congressuale, ovvero alla Casa d'Europa: un punto di riferimento chiaro e strategico per incontri interattivi di ogni livello socio-culturale, un luogo in cui “ascoltare” le esigenze dell'Europa e del mondo.

Pier Paolo Presta, con Made / Office, propone un nuovo simbolo per l’Unione Europea, collocato nella Grand Place di Bruxelles. Si tratta di un Museo europeo conformato a forma di una spirale monumentale morfologicamente articolata, quindi basato su una formatività curvilinea. Attraversandolo, i visitatori apprendono la storia dei paesi dell'Unione europea, con un percorso che li accompagna nelle “spire” di un viaggio nel patrimonio culturale europeo, dal passato, al presente, al futuro.

Il gruppo di Marco Felici ritiene che il treno, non l'auto o l'aereo, sia ciò che ha realmente unificato l'Europa. È per questo che la ferrovia è autorizzata a rappresentare simbolicamente la sua Unione. La proposta consiste in una città lineare tridimensionale, che rimanda a quelle visionarie di Paolo Soleri, da sviluppare tra i centri europei lungo le linee ferroviarie esistenti. Essa ospita principalmente nuovi centri per la ricerca e la comunicazione.

Ilaria Vannini e Ciro Perino propongono Neolab: un Centro Culturale ubicato a Firenze che ha l'obiettivo di dar luogo a un archivio storico delle vocazioni artistiche dei paesi europei. Uno spazio introverso, una faglia nel suolo che corre lungo l'asse d’intervento, una fenditura che simbolicamente raggiunge le radici dell'Europa.

Alessandra Capuano e il suo gruppo vedono l'espansione romana, i pellegrinaggi e la tradizione del “Grand Tour” come tre momenti storici per l'Europa. L'antica Via Appia a Roma, parte del percorso della via Francigena di pellegrinaggio, è il luogo nel quale è ubicato il loro "Attrattore-Diffusore" dell'identità culturale europea.

Il Centro Interculturale e interreligioso proposto da Serena Vizioli è collocato in tre diverse aree dell’Unione Europea: Praia da Arrifana nei pressi di Aljezur in Portogallo; Calcide nell'isola di Eubea in Grecia; Jyvaskyla nella parte occidentale della Regione dei laghi finlandesi. Il Centro è configurato come un piccolo santuario.

Livia Ballan e Veronica Sonoro intervengono sulle ex fabbriche Galileo a Firenze con l'intento di convertirle in un nuovo spazio polifunzionale conservando l'impianto architettonico esistente: da un antico stabilimento per la produzione di beni, a una rinnovata fabbrica per produrre buone idee.

La proposta di Begoña de Meñaca e Almudena Cano consiste in un tessuto architettonico cellulare in grado di aggregarsi. Diversi sono i luoghi possibili per il suo insediamento in quanto i progettisti ritengono che una proliferazione di queste cellule potrebbe rigenerare territori e paesaggi. Nella loro visione tali aggregazioni cellulari rafforzerebbero, nell'immaginario collettivo europeo, una coscienza ecologica.

Benoît Chantelou e il suo gruppo propongono un’infrastruttura generica ed egualitaria: un cubo basato su un modulo razionalista, da ripetersi 43 volte su una griglia triangolare, in luoghi europei selezionati. Ogni cubo abitativo ospita diverse funzioni, e il tutto è finalizzato alla trasmissione della cultura europea.

William Montecchi, con Benedetto Nastasi e Lucia Maccallini, scelgono l'ex area industriale Ostiense a Roma per ospitare una mostra permanente dal titolo “Europa per il Cibo”, in cui i gasometri esistenti vengono trasformati in straordinarie strutture per coltivazioni idroponiche.

Sunggi Park e Hyemin Jang con lo slogan “Unione Emergente” vogliono dare l’idea che gli europei possano riemergere, con la loro cultura e nel loro ambiente, e questo può essere raggiunto anche attraverso l'architettura. Zatteroni ricchi di diverse funzioni vengono ubicati nei mari europei, sul pelo dell'acqua, vicino alla costa.

Alice Comandulli e il suo gruppo mirano a ridefinire il concetto di assistenza per i profughi sbarcati sull'isola di Lampedusa. Quanto sopra ha luogo grazie a un nuovo centro di prima accoglienza, caratterizzato da una torre che assurge ad essere una buona “Sentinella d'Europa”, capace di gettare un “ampio sguardo” protettivo sui mari.

Luigi Failla e Marco Trovato progettano il prototipo di un padiglione-libreria che vorrebbero realizzare nelle piazze centrali delle capitali europee. Questo manufatto intende divenire contemporaneamente attrattore e diffusore di identità culturali, per promuovere il processo di integrazione europea.

Il luogo selezionato da Fabrizio Furiassi e Giulia Caterina Verga per la loro proposta è New York, un’area nelle immediate vicinanze della sede delle Nazioni Unite. Questa scelta – coraggiosamente in contrasto con il bando di concorso, ma indubbiamente interessante – segue la richiesta di un seggio europeo nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. La proposta consiste in un’ambasciata europea, che assume la conformazione architettonica di un volume a lastra con due piazze, una al piano terra, l’altra in copertura.

Il gruppo di Manuela Bassetta sottolinea la diversità culturale come una priorità per la comunità europea. L’isola di Lampedusa è stata scelta come sito per la proposta ed i bunker della seconda guerra mondiale, opportunamente attrezzati, diventano luoghi di accoglienza. Ciò segue lo slogan degli anni sessanta: “Mettete dei fiori nei vostri cannoni”.

Andrea Faoro e il suo gruppo posizionano, in modo esemplificativo a Bruxelles, la loro proposta per la “Zolla comune d’Europa”. Si tratta di un luogo nel quale agire e distrarsi, una piattaforma vitale comune per la moltitudine, con condizioni di lavoro e di vita culturalmente qualificate. Essa è pensata per essere attuata anche in diversi altri siti delle capitali europee.

Giovanni Bartozzi e Michela Sardelli ritengono che la riduzione della quantità dello spazio pubblico nelle città sia un fenomeno che vada contrastato. A titolo esemplificativo essi propongono l’espansione della città di Firenze sui suoi tetti al fine di aumentare il suolo urbano perduto. Questo tipo di approccio rende inoltre disponibili inediti panorami urbani.

Lina e Giuseppe Malfona propongono una serie di isole di prima accoglienza alle porte del mare di Roma, tra Fiumicino e Ostia. Davanti alla linea di costa, una serie di piastre urbane frammentate emergono dal mare come risultato di una frantumazione in più pezzi delle stesse. Esse ospitano un centro multiculturale, accessibile dal mare, da terra e dal cielo.

Il gruppo di Sergio Gonzalez Benedi mira a recuperare il tessuto rurale europeo, vale a dire a creare una rete di insediamenti abbandonati europei. Quanto sopra, proponendo itinerari tra paesi ormai quasi deserti, con ricchezza di informazioni storiche e culturali sui villaggi, in modo da evidenziarne l’importanza e da favorirne il ripopolamento.

Riccardo Campagnola, Maria Grazia Eccheli e il loro gruppo ubicano la proposta nel Lazzaretto di Verona, costruito nel 1630 dal Sanmicheli in un’ansa del fiume Adige ad est della città. I progettisti ritengono che nel mezzo di una crisi del paesaggio italiano, “Ri-Costruire l'Europa” richieda la rivendicazione di un luogo pubblico legato alla coltivazione della terra, unendo così il passato e il presente alla saggezza e alle capacità umane.

Il gruppo di Albano Trombetta localizza la proposta dal titolo “Europa Terra di Mari” al Pireo e anche nel parco Spreebogen a Berlino. Si tratta di una composizione di piastre metalliche che riproduce pezzi originari di navi. Un magnete gigante fa emergere pezzi di tutte le età dal fondo marino: è il “relitto di una memoria ritrovata”, un totem che ricorda la vocazione marittima dell’Europa, simboleggiata dal Mar Mediterraneo, dal Mare del Nord, dal Mar Nero e dal Mar Baltico.

Il team di Michele Giardullo parte dall’idea che l’Europa (eu-ropa, dal greco “ben irrigato”, come l’Europa in realtà è; Europa, la figlia di Agenore e Telefassa, re e regina di Tiro; Europa, il quarto satellite di Giove) coincida soprattutto con i suoi mari e corsi d’acqua. Di conseguenza, la “Zolla comune” qui prende forma di nave che attraversa i mari, i fiumi e i canali d’Europa. “La Quarta” è il nome simbolico dato alla nave.

Luciano Elio Mazzone colloca il suo “Nuovo Quartiere Europeo” in un molo di Genova, in una zona industriale dichiarata di interesse storico. Si tratta di una nuova entità urbana in grado di generare reddito attraverso la cultura, lo sport, il turismo, la cura del corpo e la conservazione del mare nostrum e attraverso la ricerca di energie rinnovabili legate al mare, al sole e al vento.

Marco Antonelli e il suo gruppo, propongono il “Museo della Civiltà Europea” nell’isola greca di Santorini. M.E.C. diventa la manifestazione fisica e simbolica di un’Unione Europea che desidera rimanere legata al suo territorio naturale e antropico. M.E.C. si occupa anche del recupero di una piccola porzione di tessuto urbano e di spazi pubblici di Santorini.
Tilke Devriese e il suo team propongono un esempio di architettura che prende la forma di una torre: un Segnale di confine delle identità europee, un acceleratore per lo sviluppo di un paesaggio interconnesso. Questo simbolo europeo mira ad agevolare e intensificare l’interazione culturale. Le torri sono realizzate per mezzo di ponteggi e scale, consentendo una facile costruzione ed evoluzione.

Il gruppo di Laura Belforti ubica la proposta nella “Cava dei Poeti” a Massa Carrara, in un’area ad elevato valore simbolico. L’idea consiste nella riqualificazione ambientale della cava stessa, considerata alla stregua di una ferita nel paesaggio così come l’Europa è nata come reazione vitale alla ferita della guerra. In questo ambiente, un ampio cubo viene inserito come un blocco di cava: il Cubo d’Europa, la casa dell’Europa.

Iacopo Benincampi e il suo gruppo di progettazione propongono “la Città dell'Arte”, un Centro artistico che raccoglie insieme opere di pittura, musica e letteratura, da collocarsi nel Parco Spreebogen di Berlino. Si tratta di un Centro multifunzionale e multiculturale, con spazi espositivi, luoghi per riunioni, eventi, festival, e altro.

Davide Curcio e Luca Giamminola danno vita a un nuovo Centro di gravità geopolitica europeo, ubicato tra la Germania e la Polonia. I visitatori, passando in un grande imbuto, accedono a un percorso che inizia in suolo tedesco e che attraversa una mostra sulla riscoperta della storia dell’Europa. Una volta riaffiorati, ci si trova in Polonia. Da qui un ponte collega alla valle dei ministeri.

Marco Lonardi e il suo gruppo individuano in un’area sul lago di Mantova il lotto sul quale costruire un ostello della gioventù che permetta ai giovani di viaggiare economicamente, oltre a un’accademia europea per lo sviluppo della cultura tra le nazioni. L’obiettivo architettonico della proposta è l’integrazione del nuovo sia con la natura sia con il tessuto urbano.

Giovanna Ferone propone un centro spirituale a Firenze, una zona sacra aperta alle credenze multiculturali e multireligiose. Sotto forma di un’architettura archetipica e simbolica il centro ospita: camere di documentazione dedicate al patrimonio filosofico e religioso, spazi di silenzio per la riflessione e la meditazione, spazi flessibili per condividere idee e conoscenze, lounge bar, ristorazione etica; fitness.
Filippo Balduzzi propone il restauro dell’abbazia di San Salvatore Maggiore, antica testimonianza dell’Ordine Benedettino in Sabina, a pochi chilometri da Rieti, per trasformarlo in un centro culturale polivalente, un centro sociale e turistico, che interagisce nell’entroterra come un grande “attrattore-diffusore”.

Giuseppe D’Autilio e il suo team propongono l’Accademia Europea di Lanciano, un progetto che collega il passato al presente. Esso è ben rappresentato dallo slogan: “Dalle antiche Fiere del Mastrogiurato a nuove modalità di Commercio”. La creazione di questo Centro dovrebbe migliorare il sistema commerciale attuale, così come quello dei servizi esistenti a Lanciano.

Enrico Bascherini colloca il suo progetto sulla “Via Michelangiolesca”, che nel 1944 diventa parte della fascia di terra nota come la “linea gotica”. Questa linea ha cancellato i segni, l’identità e i tratti sociali del territorio. Il progetto, denominato “Una via per l’Europa” inizia dalle cave di Michelangelo e corre attraverso l’intero territorio della Versilia fino al mare.

La proposta progettual di Domenico Chiozzoniti e del suo gruppo consiste in una struttura mobile e temporanea, idonea ad essere spostata agevolmente attraverso i punti topici dell’Unione Europea: città capitali, posti di frontiera, altro. Essa è caratterizzata da una torre che ha la funzione di divenire punto di riferimento simbolico.

Foong You Sheng e Ong Foo Howe propongono “The Crane Express – un’aviazione che prende il volo con la speranza”. Si tratta di un vecchio treno a vapore che viaggia attraverso il continente europeo con gru fatte di origami tessili attaccate ai vagoni. Quanto sopra per un duplice intento: trasportare i viaggiatori e al tempo stesso essere un santuario di insegnamento per i bambini d’Europa.

Il progetto di Giuliana Quattrone e Stella Tripodi configura un giardino ubicato a Trieste, con la forma di un cerchio, simbolo di pace, armonia e perfezione. In esso sono contenuti 27 vialetti radiali che rappresentano i paesi europei, ognuno di diverso colore. La lunghezza è relativa al periodo di permanenza in Europa.

La proposta progettuale di Matteo Trevisan ed Enea Michelesio è ubicata nella periferia di Barcellona, in un’area costituita da 784 case identiche di 35 mq, chiamata Bon Pastor, dal nome della comunità. Il progetto intende rinnovare sia gli alloggi sia le aree circostanti, senza far perdere identità al distretto.

Paola Parolin e il suo gruppo collocano la proposta progettuale sulla parte alta delle due rive del Lago Inferiore di Mantova. Sulla riva cittadina è inserito un ostello per la gioventù per studenti europei. Su quella opposta, alcune funzioni pubbliche tra le quali un’accademia per le Arti, una biblioteca pubblica, un museo e un caffè letterario.

La proposta di Matthew A. Bluette ambisce a creare una rete di dirigibili che possano prendere il volo da stazioni costruite in ciascun paese europeo. I dirigibili saranno liberi di volare attraverso gli Stati membri, consentendo la collezione e la disseminazione delle qualità culturali offerte da ciascuno di essi.

La proposta di Aura Gnerucci e Alessandro Baciocchi, “ICRo”, consiste in un Centro Interculturale ubicato nella periferia romana. Caratterizzato da un parco urbano e da un edificio ipogeo che si sviluppa intorno a una piazza centrale, simbolo dell’Unione Europea, nel Centro si sviluppano diverse attività culturali e commerciali.

Achille Arduini e Ilaria Villani hanno riprogettato le ex caserme Montelungo e Colleoni a Bergamo, ubicate in prossimità dell’aeroporto Orio al Serio e alla stazione ferroviaria. Il titolo, “Stazione di scambio”, rimanda al desiderio di rimpiazzare il recinto delle caserme con uno spazio aperto a tutti gli europei.

Danilo Verruso e il suo gruppo propongono la creazione di un Museo della Letteratura Mediterranea da realizzarsi a Porto Empedocle (Agrigento), in omaggio principalmente a Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Luigi Pirandello, Leonardo Sciascia, Andrea Camilleri. Questa diventa occasione per dare avvio al recupero ambientale dell’area industriale della vecchia Montedison.

Carl Koepcke, Allen Sayegh, Brad Cantrell e Artem Melikyan progettano un monumento per l’Europa sotto forma di un gigantesco fuso sfaccettato con la punta rivolta verso il basso che si libra come una mongolfiera nel cielo grazie all’aria interna riscaldata. Si tratta di una struttura temporanea assemblabile nelle città d’Europa.

Luisa Fontana propone la realizzazione di un Centro europeo della gioventù a Verona, ispirato alla filosofia e al metodo educativo di don Antonio Mazzi, fondatore di Exodus-Group nel 1984. Il Centro crea avventure di musica, canto, sport, lavori di volontariato, teatro e altre idee per soddisfare i bisogni degli adolescenti.

L’idea del gruppo di Cristina Rinaldi consiste nell’Euro Green Village a Rietialto. Si tratta di un centro rurale altamente sostenibile e autosufficiente, una risposta reale al bisogno di benessere e qualità della vita. “Acqua, terra e natura” è il motivo guida. Il bacino idrico ivi presente genera elettricità utile anche al vicino quartiere abitativo S. Elia.

Daniele Barosi e il suo team hanno proposto “Il punto di svolta”, un muro allegorico che, invece di separare, cambia funzione avvitandosi su se stesso, abbracciando e unendo le genti. Il muro viene creato usando pietre provenienti da tutti gli Stati Membri dell’Unione Europea. Il luogo prescelto è Villy de La Ferté, sul confine Franco-Belga, lì dove passa la Linea Maginot.

Farnaz Imenpour e Setarh Fallahnia hanno scelto il Portogallo per ubicare il loro Padiglione Olografico. Esso è in grado di dare informazioni sul passato, presente e futuro dell’Europa. La collocazione ideale è in prossimità della costa, vicino a una struttura urbana tipo albergo, centro culturale o sportivo.

Stefano Morelli e il suo team hanno proposto un “Laboratorio spaziale” ad Ancona: un organismo dinamico che, a seguito di successi e fallimenti e grazie alle capacità umane, dovrebbe essere in grado di evolvere in varie forme. Come avviene in una coltura batterica, tale organismo dovrebbe generare il moltiplicarsi di organismi e attivare l’evoluzione dell’area, “contaminandola”.

Simone Censi e Riccardo Franchellucci non hanno ubicato il proprio progetto su un territorio nazionale ma nell’oceano atlantico dando luogo a una nuova “isola”. Secondo le loro idee si tratta di una “zolla” utile agli europei per trovare la propria identità. Qualche perplessità sul come creare una nuova isola nell’oceano, (ma forse si tratterebbe di una piattaforma); sul come costruire le fondazioni di una torre alta un chilometro; sul come far decollare e atterrare aerei su una pista di un solo chilometro; sul come poter atterrare così vicino a un grattacielo.

Matteo Zerbi e il suo gruppo propongono Eutopia, un evento che si prefigge di collegare l’Europa. Un dirigibile trasporta le persone in un viaggio alla scoperta e alla comprensione delle tante sfaccettature del vecchio continente. L’aeroporto per dirigibili nelle varie città include una torre prefabbricata, fatta di acciaio, legno e vetro che per forma rimanda alle vecchie strutture di tali vecchi scali aerei.

Simon De Weapenaere e il suo gruppo propongono di curvare le autostrade europee in un cerchio che gira intorno ai vecchi punti di controllo doganale, sollevando la strada per dar luogo a una circolazione ad anello sopraelevato. Percorrendo l’anello, i guidatori esperiscono una vista panoramica sia dei paesaggi europei, sia dell’ex punto di controllo ubicato nel punto centrale.

Maurizio Turina e il suo gruppo di progettazione propongono la Città di Arci-Tivoli, in un’area non lontana da Villa Adriana e Villa D’Este. Il programma è orientato a ospitare attività di svago, sport, medicina e turismo. Il progetto integra aree archeologiche e naturalistiche di straordinario valore, nella continuità del paesaggio.

Genoveva Carriòn Ruiz e il suo gruppo si sono chiesti: esiste una Piazza d’Europa nelle città europee, così come ad esempio esiste Piazza Navona? Da questa considerazione nasce la proposta di un simbolo europeo capace di connettere via webcam tutte le piazza d’Europa delle diverse capitali.

Il progetto di Dominique Turzer e Christina Zimmermann ha come titolo “L’isola delle persone della prosperità”. Il padiglione è ubicato in un piccolo lago che si trova alle spalle del Parlamento Europeo a Bruxelles. Esso ha la forma di un’isola ovale, connessa alla riva da un pontile. Le giovani generazioni potrebbero radunarsi in questo luogo per definire nuovi valori e visioni per un futuro comune.

Secondo Steve Christer e Kristinn E. Hrafnsson il centro geografico dell’Europa si trova sul confine tra la Repubblica ceca e la Polonia. Questo è il sito nel quale ubicare una struttura di basalto e fibre, alta 14 m. con dimensione interna di 2,5-3 m. Nell’idea degli estensori della proposta tale spira fluttuerebbe di 1,4° nel corso di 13.000 anni, così da seguire le 9 stelle polari che in questo periodo di tempo si alterneranno, in virtù della precessione degli equinozi.

Marco Tropina e Antonio Munarin hanno proposto la trasformazione dell’ex caserma Montelungo a Bergamo in un Centro interculturale e multimediale particolarmente orientato verso la musica jazz. Il Centro vuole esprimere le diverse identità europee di pace e collaborazione tra i giovani.

Anche Endri Metaj e il suo gruppo di progettazione si sono occupati del recupero e della trasformazione dell’ex caserma Montelungo/Colleoni a Bergamo. Il progetto del nuovo Centro prevede spazi espositivi, un ostello per la gioventù, una biblioteca, una biblioteca multimediale, un auditorium, una scuola di musica, una Spa.

Annalisa Gallo, Giovanni Renda, Jole Tropeano e il loro gruppo di progettazione hanno elaborato il progetto “Lighthouse” che consiste in un gruppo di azioni per un’area industriale ubicata nella Piana Lametina calabrese. Il progetto “Lighthouse” propone la diffusione della “permacultura”: una forma di agricoltura integrata in sistemi antropici sostenibili.

Michiel Raats e Maira Bos propongono l’inserimento urbano nell’area di “Kruidtuin” a Bruxelles – il precedente Centro Nazionale e Amministrativo ubicato in prossimità del distretto politico europeo – di un “attrattore”. Nelle idee dei progettisti, il nuovo edificio dovrebbe essere caratterizzato da spazi architettonici pensati per generare plurime occasioni di incontro tra le persone.

Priscilla Mattioli presenta il progetto di un parco soprannominato “Chloe” un simbolo che esprime l’Europa. Il luogo prescelto è Castiglione in Teverina, nel cuore dell’Etruria (in Greco il nome Chloe significa “verde”, “giovane”, “fresco”). Il parco consente di effettuare una visita culturale e un’esperienza ambientale. I visitatori attraversano sentieri evocativi dei vari paesaggi europei.

Preface
The design proposals of the International Ideas Competition “The Europe’s Become – Architectural ideas, creative and artistic expressions for the conservation of the future of Europe” provide an opportunity to give new horizon to the enigmatic changes taking place – that touch so closely the sensibilities of the European citizens – of which the architectural-landscape-artistic sign is a trace.
The idea of the competition was born during a meeting among a group of friends within the Association Atelier Paema – Urban Protected Space (the Commissioning Body) that has promoted “Five meetings for Europe”, whose themes of a unitary and symbolic visibility of Europe in the world bocame the founding principles.
The above was to be achieved not only by an idea to be considered as emblematic of the polyhedric European culture, but also by the choice of a location where to build an “opera” in a landscape and/or urban setting, able to synthesize in a strong sign the multiple origins of the Member countries of Europe.
On May 21st 2012, Atelier Paema, under the auspices of the Office of the European Commission Representation in Italy, has officially presented the competition in the European Hall of Flags in Rome.
Members of the promoter’s committee are, in addition to myself, Serena Angioli, Giovanna Cataldo, Tommaso Grimaldi, Paolo Palomba. Members of the Scientific Committee are: Achille Albonetti, Serena Angioli, Giovanni Baiocchi, Pier Virgilio Dastoli, Franco Luccichenti, Guido Napoletano, Paolo Palomba, Luisella Pavan Woolfe, Lucrezia Reichlin, Amedeo Schiattarella, Luca Zevi. The evaluation commission, which I had the honor to preside, is composed by: Stefan Behnisch, Dennis Crompton, Gabriele Del Mese, Maria Angela Falà, Ruggero Lenci, Carme Pinós, Luigi Prestinenza Puglisi, Franco Purini, Adèle Naudé Santos, Claudio Strinati.
The countries of participants are: Belgium, China, England, France, Germany, Iceland, Iran, Italy, Malaysia, Netherlands, Portugal, Spain, South Africa, South Korea, United States.
The publication of the following design proposals represents a testimony of the intentions set out above, as well as a recognition for those who enrolled to the International competition (more than 100) and were selected – winners, mentioned or other – as deserving to be included here.
Ultimately this book aims to document the first stage of a process that, in the hopes of those who for various reasons have contributed to this initiative, foresees others, all oriented towards the Europe's Become, actor in the dialogue between the cultures of the world.
Ruggero Lenci

Serena Angioli, Paolo Palomba
When there is “presence”, there is no loneliness, there is no alienation, and Europe looks like a place where life is “different”. To be surprised means sometimes to be aware, as it was the case with the founders of Atelier Paema, a Protected Urban Space created in 2011 and located in the heart of the “rione Monti” in Rome, with the aim of perceiving, in a concrete way, the potential sense of becoming contained in the reality in transformation. In this perspective, the International ideas competition for the Europe’s Become, the results of which are documented in this catalog, is the tangible step of a road map that its promoters, together with the Scientific Committee and the Commission of evaluation, have drawn. This is a significant milestone, the fifth, whose gestation was preceded by “Four meetings for Europe” that Atelier Paema has promoted between the end of 2011 and the beginning of 2012.
The crisis of the West, the sharp fluctuations of the spread in Italy, the issues of unemployment and immigration are just a few points that reveal a physiological transformation of Europe, a continent that over the centuries has seen many. In recent decades, having us gone through them, therefore shared these transformations, we witnessed them all, and our generation, free from European conflicts, is increasingly aware of the idea/ideal of a Europe in the making.
The competition and its outcomes are therefore a place for open debate to all those who possess the curiosity to catch the nature of the processes that generate the transformations taking place, especially there where these are rooted in a common “fabric”, consisting of multiple cultural identities.
The European citizens feel today cohesive in a intercultural way, interdisciplinary, networked, making them experienced for a new and unitary vision of the world, and this although many of them are young by birth. The changes, in particular the complex ones that are perpetually active, deposited in the collective unconscious of the cultures of those who experience them, a rich and articulated “humus” which, ultimately, enriches all mankind. The experience of the competition indicates a possible path, that of “acting for Europe”, contributing to the flow of a major transformation.
The results have rewarded the culture of the “art of listening” to the needs not only of Europe but of the entire world, the idea of a climbing path that Europe is making in a curved Einsteinian space full of twists, the theme of the networking of European cities, that are always open to exchange and discussion.
From the other proposals contained in the catalog, it also appears a mapping of possible reality in the making, of which some participants have had a vision: an Embassy of Europe in New York City near the United Nations; the establishment of a “European eye” in Lampedusa, attentive and vigilant to prevent human tragedies; the creation of a series of spaces dedicated to the multi-religious and multi-culturalism; a garden with a path dedicated to each European country, located in Trieste, the historic port of mittel Europe, and today at the peak of the last-born EU macro-region, the Adriatic-Ionian region, to which other design proposals are connected, who qualify the future of cities and territories, up to the Strait of Sicily. Here the region of Calabria becomes an indispensable connecting territory, where a “Light House” is located: a contribution to a green economy quality. But many other proposals deserving of attention should be mentioned.
The international competition, as stated in Art. 21 of the competition’s brief, finally opens the way to the European Foundation for the Europe’s Become, a synchronic opportunity to the new season of the Structural Funds 2014-2020 and to the Italian Presidency of the EU which will take place from June 2014.
It’s time also for Europe to dream utopias, to express and create its own “NGW”, National Gross Wisdom, which connotes an identity where Roots, Relations, Awakenings, are cornerstones to redesign new possible horizons that enable everyone to be happy in the Europe of tomorrow.
 

Maria Angela Fala', Ruggero Lenci, Claudio Strinati
The International Ideas Competition launched by “Atelier Paema – Urban Protected Space” in May 2012 under the auspices of the Office of European Commission Representation in Italy, moves its steps from the needs felt by the promoters. The latters, involved since long time on the issues of economic and social growth, by organizing the present competition were looking for new forms of participation of those citizens who see going on in Europe an irreversible process of transformation of society, cities and different forms of cultural expression of its identity. A contribution, therefore, oriented towards the achievement of the “Europe we want”.
Many were the issues to question. What does it mean to be an ‘attractor-diffuser’ of the European identity? What is meant with: projecting into the future an extraordinary past structured by civilization and beauty? What can generate ethical-aesthetic-cultural values, and constitute a functional and symbolic point of reference? What does really represent for the European Union its multicultural heritage? What does mean today the European Union and what it will become in its people’s hopes? How can all this be expressed in a symbol, in a function, in a location, in a “free-clod”?
About one hundred projects were submitted, and almost all responses were noteworthy – the most varied and in some cases even imaginative – to the questions raised by the competition’s brief. The Commission for the evaluation of proposals proceeded first electing its president and secretary, then assigning a score to each project received. The merit list of competitors derived by the sum of the individual votes allocated to each design. There were not exclusion criteria adopted in the case of foreign proposals received within the limits of variability of time zones. In addition, the broad participation of young people, students and recent graduates, without exclusions, has assured to the competition to achieve its priority goals: contribute to the evolution of a Europe in constant renewal, consisting primarily of a “good mix” of young forces in action, with ideas not limited only to the citizens of its member countries, but from all over the world.
All projects show – albeit some more strongly than others, and beyond the merit list – great interest in responding to the questions of the competition brief. In fact, it is easily detectable in them a strong determination related to ethical and behavioral factors. Among them, we find the idea of a Common Home, where to do and talk, of the Museum telling stories that lie at the heart, of the Cultural Center, up to the forms of the Sanctuary, of the Factory, of the Welcome Center, of Ecology. We find, for the most part, concepts inspired to the reorganization of existing materials and the development of very strong signs connecting one site to another, or returning specific functions to sites that have been abandoned for long.
Transpires in some projects the principle of the City of the Arts – in one case explicitly stated – that combines languages and common aspirations. Significant is the dominance of Italian locations. Important centers such as Rome, Florence, Mantua have been selected next to seemingly minor ones, as Lanciano, Rieti, Massa Carrara. All the places of the projects are in Europe, except in one case, where New York city has been selected. Portugal, Finland, Belgium, Netherlands, Germany, Poland, Greece are the countries in which some designs have been proposed. In them, are evoked rural settlements, sport activities, platforms on which to construct restauration programs vital to the nations. In one case a sensational hypothesis has been conceived: a giant magnet that is able to extract materials dispersed in the sea.
But in all proposals is rooted a powerful sense of reality, averse to utopian impulses impossible to be built, both from a conceptual and technical point of view. Whence the idea of a Europe at human-scale, for the benefit of man.
Reading the projects documented and illustrated in the following pages, it will be possible to make a comprehensive analysis of their effective potentials, fully expressed or in embryo. Here is only anticipated a brief description of them, that aims at synthesizing the individual objectives, and the contexts in which the proposals have been located.
The design proposal of Jakub Wachocki is located in Maastricht. It aims at promoting a place for cultural awareness and interaction. The area is located on the coast of a small lake, three km. south of the city center. It faces a small existing island made only of trees, shaped as an ear. In the proposal the island is called “The Ear of Europe”. The main function of the building located in front of it,“the House of Europe”, is a Congress Media Center. It is a strategic reference point for encounters at any social and cultural level. A place where to “listen” at the needs of Europe and of the world.

Pier Paolo Presta, with Made / Office, designed a new symbol of European Union. It is located in the Grand Place of Brussels. Its name is: the European Spiral Museum, and it is shaped as a monumental Spiral morphologically articulated. It contains a museum with a curvilinear path for visitors. By entering it the visitors will learn the history of the nations of the European Union. The visit is made inside the spires of the museum, going through the European cultural heritage, from the past, to the present, to the future.

The design group of Marco Felici believes that the train (and not the car or the plane) is what has really unified Europe. That is why the railway has been chosen to symbolically represent its Union. The proposal consists in a three-dimensional linear city, a tribute to Paolo Soleri’s visions. The proposal is to be developed between the European cities, along the existing railway lines. It will house primarily new centers for research and communication.

Ilaria Vannini and Ciro Perino design proposal is named “Neolab”: a Cultural Center located in Florence, with the objective of creating a historical archive of the vocations in the Arts of the European countries. The architecture shows an hypogeum space, a hole in the ground that resembles a fracture running along the main axis of the area. This fracture reaches the roots of Europe.

Alessandra Capuano and her design group see the Roman expansion, Pilgrimages and the tradition of the Grand Tour, as three historical moments for Europe. The ancient via Appia in Rome, that is part of the via Francigena (route of pilgrimage) is where they locate an “Attractor-Diffuser” of European cultural identity.

Serena Vizioli’s Inter-cultural and Inter-religious center is located in three different areas of E.U.: Praia da Arrifana near Aljezur in Portugal; Chalkida in Euboea island in Greece; Jyvaskyla in the western part of the Finnish Lakeland. The center has the configuration of a small sanctuary.

Livia Ballan and Veronica Sonoro intervene on the Galileo’s factories in Florence, not in use anymore. Their idea is to convert it into a new multifunctional space, preserving the existing architectural outline: from an ancient factory for the production of goods, to a renewed factory for the production of ideas.

The design proposal of Begoña de Meñaca and Almudena Cano consists in a cellular aggregation, generating a pattern. Several can be the possible locations. In fact the designers believe that a desirable proliferation of these cells may regenerate territories and landscapes. The goal is to make visible the ecological awareness, in the European collective imaginary.

Benoît Chantelou and his group propose a generic and egalitarian infrastructure: a cube based on a rationalist grid, to be repeated 43 times in selected European places, on a triangular grid. Each cube contains several functions, all finalized to the transmission of European culture.

William Montecchi, Benedetto Nastasi and Lucia Maccallini, selected the Ostiense former industrial area in Rome, to design a permanent exhibition, titled “Europe for Food”, in which the existing gasometers are transformed into extraordinary structures for hydroponic cultivations.

Sunggi Park and Hyemin Jang slogan is “Emerging Union”. It gives the idea that Europeans can reemerge thanks to culture and environment. This goal can be achieved also thanks to architecture. Rafts with different functions are located close to the shore of European seas. The various activities take place under the surface of the water.

Alice Comandulli and her’s group aim to redefine the concept of reception and assistance for the refugees disembarked on the island of Lampedusa. The above can be obtained by means of a new welcome center, with a tower that wants to be the “Sentinel of Europe”, a “wide-gazing” on the seas.

Luigi Failla and Marco Trovato design a library in the form of a small pavilion. It is intended to be built in the centers of the European capital cities. This pavilion aims to become simultaneously attractor and diffuser of cultural identity, to promote the European integration process.

Fabrizio Furiassi and Giulia Caterina Verga selected location is an area in New York, in close proximity to the United Nations Headquarters. This choice – courageously in contrast with the competition brief, but undoubtedly interesting – follows the demand for a European seat in the Security Council of the UN. The proposal consists in a European Embassy. It takes the architectural configuration of a slab-volume, with two public squares, one at ground level, the other on the roof.

Manuela Bassetta’s design group emphasizes cultural diversity as a priority for the European community. Lampedusa has been chosen as the site for the proposal. Its Second World War bunkers, appropriately equipped, become places of welcome. The design follows the slogan of the sixties: “Put flowers in your guns”.

Andrea Faoro and his team, locate in Bruxelles their design proposal for the “Common Zolla of Europe”. It is a device for action and leisure, a common vital platform for the multitude, with high cultural, working and living conditions. It is intended to be repeated in several metropolitan sites of the European capital cities.

Giovanni Bartozzi and Michela Sardelli believe that the reduction of the quantity of public space of cities, is a phenomenon that has to be fought. They designed the expansion of Florence on its roofs, in order to augment its urban soil. This idea allows inedited panoramic views.

Lina and Giuseppe Malfona propose a series of Welcoming Islands at the sea doors of Rome, between Fiumicino and Ostia. In front of the coast line, a series of fragmented urban plates emerge from the sea as the result of a shattering into several pieces. This new islands house a multicultural center accessible from the sea, from earth and from the sky.

Sergio Gonzalez Benedi’s group aims at recovering the European Rural Tissue, i.e. creating a mesh between abandoned settlements in Europe. The above, proposing an itinerary that touches the almost deserted towns, rich of historical and cultural information about the villages, so to highlight their importance and promote repopulation.

Riccardo Campagnola, Maria Grazia Eccheli and their group, located the proposal in the Lazzaretto of Verona, built in 1630 by Sanmicheli, in the bend of the Adige river to the east city side. The designers believe that in the midst of a crisis of the Italian landscape, “Re-Building Europe” claims a public place linked to the cultivation of the land, combining past and present with wisdom and capability.

Albano Trombetta’s group locate their proposal “Europe Land of Seas” in Piraeus and in Spreebogen Park in Berlin. It is a composition of metal plates, reproducing original pieces of ships. A giant magnet make emerge pieces of all ages from the seabed. A ‘memory wreck found’ of maritime vocation of Europe, a totem that symbolizes the Mediterranean, the Northern, the Black and the Baltic Seas.

Michele Giardullo’s team, moves from the idea that Europe (eu-rope, in greek “well irrigated”, as Europe really is; Europe, the daughter of Agenore and Telefassa, king and queen of Tiro; fourth satellite of Jupiter) can be found, above all, in its seas and waterways. Accordingly, the common zolla here becomes a ship that navigates its seas, its major rivers and canals. “The Fourth” is the symbolic name given to the ship.

Luciano Elio Mazzone placed his New European Quarter in a dock of Genoa, an industrial area declared of historical interest. It is a new urban entity, capable of generating income through sport, tourism, body care, culture and preservation of the mare nostrum and through the search for renewable energy, related to the sea, the sun and the wind.

Marco Antonelli and his group propose the Museum of European Civilization in the Greek island of Santorini. M.E.C. becomes the physical and symbolic manifestation of a European Union that aims at remaining linked to its natural and anthropic territory. M.E.C. involves also the recovery of a small portion of the urban fabric and public spaces of Santorini.

Tilke Devriese and hers design team propose an architectural statement that takes the shape of a tower: a Border Mark of European identities, an accelerator for the development of an interwoven landscape. This European symbol aims at facilitating and intensifying cultural interaction. The towers are constructed out of scaffolding and stairs, which allow fast construction and easy evolution.

Laura Belforti’s group, locates their proposal in “Cava dei Poeti” in Massa Carrara, in a site with a strong symbolic value. It consists in the environmental requalification of the quarry, considered as a wound in the landscape the same way Europe was born as a vital reaction to the wound of war. In this setting, a wide cube is inserted as a quarry block: the Europe’s Cube, the Europe’s home.

Iacopo Benincampi and his design group propose to create “the Art City”, an artistic Center collecting together painting, music, literature, to be located in the Spreebogen Park of Berlin. It is a multifunctional and multicultural Center, with exhibition areas, places for meetings, events, festivals, etc.

Davide Curcio and Luca Giamminola give birth to a new geopolitical European Center, located between Germany and Poland. Visitors are invited to enter inside a wide funnel, that begins in Germany. It displays an exhibition on the history of Europe. Once the visitors see the light again, they are in Poland. From here a bridge connects to the valley of ministries.

Marco Lonardi and his group, locate, in a parcel of land overlooking the lake in Mantua, the area where to build a youth hostel that allows youngsters to travel economically. In addition the Center houses a European academy for the development of culture among nations. The architecture aims to integrate the new design with nature and the urban fabric.

Giovanna Ferone’s idea is of a Spiritual Center in Florence, a sacred area open to multi-cultural and multy-religious beliefs. Being an archetypal and symbolic architecture, the center houses: documentation rooms devoted to philosophical and religious heritage; silence spaces for reflection and meditation; flexible spaces to share ideas and knowledge; lounge bar, ethic restoration; fitness.

Filippo Balduzzi proposes the restoration of the abbey of St. Salvatore Maggiore, an ancient remain of the Benedictine Order in Sabina, not far from Rieti. It is to become a Multipurpose Cultural Center, a public, social and tourist center that interacts in the hinterland as a major “attractor-diffuser".

Giuseppe D’Autilio and his team propose a “European Academy” in Lanciano. It is a design that links past to present, well represented by the slogan: “From the ancient Fairs of Mastrogiurato, to new ways of Commerce”. The creation of this Center should improve the current trading system and the existing services of Lanciano.

Enrico Bascherini locates his project on the “Via Michelangiolesca” or “Marina street”, that, in 1944 became part of the “Gothic line”. This latter event has deleted the signs, the identity and the social traits of the territory. The design, named “Way to Europe”, starts in the Michelangelo’s quarries and engages the territory of Versilia to the sea.

The design proposal of Domenico Chiozzoniti and his group, consists in a mobile and temporary structure. It can be easily moved through the European Union: capital cities, frontier places, other. The structure is characterized by a tower, that functions as a reference point.

Foong You Sheng and Ong Foo Howe presented “The Crane Express – an aviation which takes flight with hope”. It consists in an historical steam train travelling around Europe with ‘origami cranes’ of textile design hung at the carriages. It has a dual purpose: to carry passengers around European countries, and to be a learning sanctuary for the children of Europe.

Giuliana Quattrone and Stella Tripodi design consists in a garden located in Trieste, with the shape of a circle, a symbol of peace, harmony and perfection. It has 27 radial routes with a different colors, each one representing a European Nation. The lengths of the routes, match the period each nation is part of the European Union.

The design proposal of Matteo Trevisan and Enea Michelesio is located in the outskirts of Barcelona. The area, known as Bon Pastor from the name of the community, consists of 784 identical houses, each one of 35 sqm. The project aims to renovate the housings and the surroundings, without loosing the identity of the urban district.

Paola Parolin and her’s design team locate their design proposal on the upper part of the two shores of the Lower lake of Mantua. On the city shore, a Youth Hostel for young European students finds place and, on the opposite side, the Academy of the Arts, a public library, a museum and a literary bar.

Matthew A. Bluette proposal aims at creating a network of airships to be launched from docking stations built in each European State. The airships would be free to fly between member States, allowing for the collection and dissemination of the unique cultural offerings of each of them.

Aura Gnerucci and Alessandro Baciocchi propose “ICRo”, an Intercultural Center located in the outskirts of Rome. It is characterized by an Urban Park and by a sunken structure, developed around the central square, symbol of the European Union. It offers several cultural facilities and commercial activities.

Achille Arduini and Ilaria Villani placed their design on the former barracks of Montelungo and Colleoni in Bergamo, located near the airport of Orio al Serio, and the railway station. They titled it “Exchange Station”, meaning the desire to replace the barrack’s enclosure with an open place for all Europeans.

Danilo Verruso and his group propose the creation of a Literature Mediterranean Museum, to be located in Porto Empedocle (Agrigento). This is in tribute to Giuseppe Tomasi di Lampedusa, Luigi Pirandello, Leonardo Sciascia and Andrea Camilleri. The above is the occasion to start the environmental restoration of the old Montedison industrial plant.

Carl Koepcke, Allen Sayegh, Brad Cantrell and Artem Melikyan designed a monument for Europe in the form of a giant faceted spindle that, with the tip pointing down, hovers in the sky thanks to air heated inside. It is a temporary structure that can be assembled in several cities of Europe.

Luisa Fontana designed the European Youth Center in Verona, inspired to the philosophy and educational methods of don Antonio Mazzi, founder of Exodus-Group in 1984. The Center creates adventures of music, singing, sport, voluntary works, theatre and other ideas to meet teenagers.

Cristina Rinaldi’s group, has proposed the Euro Green Village in Rieti-Atlo. The idea is to create a highly sustainable rural development inspired to well-being and quality of life, that should be completely self sufficient. “Water, earth and nature” is the ideal of the proposal. In addition, a water basin gives power to the new settlement and, in addition, to the S. Elia residential neighbor.

Daniele Barosi and his team designed “The turning point”, an allegorical wall that, instead of separating, changes its function, spiringing around itself, embracing and joining people. The wall is created using stones coming from all the member States of the European Union. It takes place at Villy de La Ferté, on the French-Belgian border, along the Maginot Line.

Farnaz Imenpour and Setarh Fallahnia selected Portugal as the nation where to place their Holographic pavilion. It includes information about Europe in its past, present and future. The ideal location is near the seashore line, close to some main urban facilities such as hotels, cultural and sport complexes.

Stefano Morelli and his group designed a “Space laboratory” in Ancona: a dynamic organism that in an outcome of successes and failures, thanks to human skills, should be able to evolve in different forms. Like a bacterial culture, it should generate the multiplication of organisms and activate the area’s evolution, “contaminating” it.

Simone Censi and Riccardo Franchellucci did not locate their design on a National territory, but in the Atlantic ocean, creating a new “island”. According to their ideas, it will be a new land where all Europeans could find their identity. Some doubts on how to create a new island in the middle of the ocean (but perhaps it is a platform); on how to built foundations for a one km. high tower; on how to make an airport runway in one km.; on how to land airplanes so close to a tower.

Matteo Zerbi and his team designed Eutopia, an event that aims at linking Europe. An airship carries people in a trip to discover and understand the many faces of the old continent. The airship’s dock in the cities includes a prefabricated tower, made of steel, wood and glass. Its shape reminds the structure of the airship’s old landing towers.

Simon De Weapenaere and his group propose to turn the European highways in a circle around the old border check points. The above, lifting the road up into a large scale roundabout. On the roundabout, drivers experience a panoramic view both on the landscape of Europe and on the former border check point, located in the middle.

Maurizio Turina and his project team designed the City of Arci-Tivoli, in an area not far from Villa Adriana and Villa d’Este. The program is oriented to leisure, sports, medicine and tourism. The design integrates archaeological and natural areas of outstanding value, in the continuum of the landscape.

Genoveva Carriòn Ruiz and her design team ask themselves: do Europe squares exist in the European cities as, for instance, “Piazza Navona”? From this consideration, they propose an European symbol, able to connect via webcam remarcable European squares belonging to capital cities.

Dominique Turzer and Christina Zimmermann design is named “People Island of Prosperity”. The pavilion is located in a pond, just behind the European Parliament in Brussels. It has the form of an oval island, connected to the bank by a pier. The young generations can gather there to define new values and visions for a common future.

According to Steve Christer and Kristinn E. Hrafnsson, the geographic center of Europe is located somewhere between the Czech Republic and the Poland border. This is where the two designers locate a basalt fiber spiral tube 14m. high, with an inner dimension of 2.5-3m. This spire fluctuates 1,4° over the course of 13.000 years. The spire will indicate the position of 9 pole stars that, in this period of time, will get this role, due to the precession of the equinoxes.

Marco Tropina and Antonio Munarin proposed the transformation of the former Montelungo/Colleoni barracks of Bergamo into an inter-cultural and multi-media space, particularly oriented towards jazz music. The Center wants to express the different European identities of peace and collaboration among young people.

Endri Metaj and his design team also worked on the renovation and use transformation of the ex Montelungo/Colleoni barraks in Bergamo. According to their plans, the new Center would house exhibition halls, youth hostel, library, media library, auditorium, school of music, Spa.

Annalisa Gallo, Giovanni Renda, Jole Tropeano and their design team elaborated “Lighthouse”. It consists of a group of actions for an industrial area located in the Piana Lametina, Calabria. The “Lighthouse” project proposes the diffusion of “permaculture”, a form of agriculture integrated in sustainable anthropic systems.

Michiel Raats and Maira Bos designed the urban insertion in the “Kruidtuin” area in Bruxelles – the former National Administrative Center, located close to the European political district – of an “attractor”. In the ideas of the designers, the new building should be characterized by architectural spaces able to bring people together.

Priscilla Mattioli designed a park named “Chloe”, an expressive symbol of Europe. Its location is Castiglione in Teverina, in the hearth of Etruria. In Greek the name Chloe means “green”, “young”, “fresh”. The park allows visitors to make a cultural and environmental experience. Visitors walk in paths evoking various typical European landscapes.